A seguito della soppressione della sua postazione lavorativa, il datore di lavoro gli aveva proposto una ricollocazione come carrellista nel reparto spedizioni, ma con un'articolazione oraria su doppio turno, differente dal ciclo continuo sempre osservato. Il lavoratore, motivando il suo rifiuto con le esigenze di assistenza alla moglie, aveva chiesto di essere adibito a qualsiasi altra mansione, anche inferiore, purché mantenesse l'orario di lavoro a ciclo continuo, fondamentale per la sua organizzazione familiare. Nonostante questa disponibilità, il datore di lavoro ha proceduto al licenziamento per giustificato motivo oggettivo (g.m.o.).